sabato, Aprile 27, 2024

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Chi sarebbe chiamato alle armi in caso di conflitto?

chi sarebbe chiamato alle armi

Nell’ipotesi (speriamo mai) che l’Italia venisse coinvolta in un conflitto armato, chi sarebbe chiamato alle armi?

Purtroppo è un argomento che è tornato di grande attualità, per questo motivo abbiamo deciso di fare un pò di chiarezza. Tralasciando le fake news che girano da qualche giorno sui social, di una presunta chiamata alle armi dei nati dal 1990 al 2003 (lo ripeto è una notizia falsa!), vediamo chi in realtà sarebbe chiamato alle armi.

La nostra Carta non accetta che il conflitto possa essere “uno strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” o usato “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

La Costituzione accetta lo scenario della guerra quando?

ECCEZIONE
Se serve a “limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Ed è sostanzialmente ciò che ha portato l’Italia a entrare nella Nato.

ECCEZIONE
Nel caso in cui l’Italia venga attaccata.

Chi sarebbe chiamato alle armi, allo stato attuale, in caso di guerra?

  • Esercito;
  • Marina militare;
  • Aeronautica militare;
  • Carabinieri;
  • Guardia di Finanza;
  • chi ha cessato il servizio presso uno di questi corpi da non oltre 5 anni.

Per nessun esponente di questi corpi è possibile rifiutare la chiamata alle armi, a meno di impedimenti legati alla salute.

L’articolo 1929 del codice dell’ordinamento militare, però, esclude anche alcune categorie dalla chiamata alle armi, anche in caso di guerra:

  • Polizia di Stato;
  • Polizia Penitenziaria;
  • Polizia locale;
  • Vigili del fuoco.

Qualcuno si chiede: ma la leva obbligatoria?

Ufficialmente è “sospesa”, ma in alcuni casi potrebbe essere ripristinata (art.1929 C.O.M.):

Il servizio di leva è ripristinato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, se il personale volontario in servizio è insufficiente e non è possibile colmare le vacanze di organico, in funzione delle predisposizioni di mobilitazione, mediante il richiamo in servizio di personale militare volontario cessato dal servizio (da non più di cinque anni), nei seguenti casi:

  1. se è deliberato lo stato di guerra ai sensi dell’articolo 78 della Costituzione;
  2. se una grave crisi internazionale nella quale l’Italia è coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale giustifica un aumento della consistenza numerica delle Forze armate.

di Militari Uniti

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