Ranger Esercito Italiano

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Preparati a diventare un Ranger: segui il percorso di addestramento delle Forze Speciali dell’Esercito Italiano e raggiungi il tuo obiettivo.

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger”

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” è un’unità di élite delle Forze Speciali dell’Esercito Italiano, specializzata in Azioni Dirette e Operazioni Speciali in ambiente montano ed artico. Il suo glorioso passato risale al II conflitto mondiale, dove i suoi componenti, noti come “diavoli bianchi”, si distinsero per le loro azioni valorose e audaci sul fronte russo. Oggi, il 4° reggimento è il risultato della ricostituzione post-bellica della compagnia e del battaglione alpini paracadutisti, inserito nel IV Corpo d’Armata.

L’accesso al reparto è riservato a personale altamente selezionato e addestrato, che consegue il prestigioso brevetto di “Ranger” dopo un percorso formativo estremamente impegnativo della durata di circa due anni.

Il reggimento è unico nel suo genere per aver coniugato le capacità tipiche della specialità da montagna e delle aviotruppe, rendendolo l’unica unità di Forze Speciali dell’Esercito specificamente designata e qualificata per condurre operazioni in ambiente montano e artico. Il suo motto “In adversa ultra adversa” riflette l’indomito spirito di combattività e la determinazione che hanno caratterizzato le gesta degli uomini del 4° reggimento nel corso della sua gloriosa storia.

La festa del reggimento è celebrata il 18 maggio, in ricordo del combattimento di Monte Vodice, dove gli uomini del 4° reggimento si guadagnarono la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

La storia dei satanasbieli

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” ha una storia gloriosa che ha inizio nel 1882, quando si costituisce con i battaglioni “Val Pellice”, “Val Chisone” e “Val Brenta”, sostituiti poi dai battaglioni “Pinerolo”, “Ivrea” e “Aosta” nel 1886, cui si aggiungerà nel 1889 il battaglione “Susa”. Durante la Prima Guerra Mondiale, il Reggimento combatte con coraggio e valore in molte importanti battaglie, come sulla Croda Rossa, sull’Isonzo e sul Monte Mrzli, fino ad arrivare sul Monte Solarolo nel 1918.

Anche nella Seconda Guerra Mondiale, il Reggimento dimostra la sua grande abilità e lealtà al servizio della Patria, impegnandosi sul fronte occidentale, in Albania e poi in Jugoslavia-Montenegro. Nonostante la sua definitiva soppressione nell’ottobre 1943 in Montenegro, il Reggimento ha continuato a vivere grazie al coraggio e alla determinazione dei suoi uomini, come il capitano Piero Zavattaro Ardizzi, che con il battaglione “Intra” ha partecipato alla resistenza in Serbia-Montenegro e ha combattuto nella Divisione italiana partigiana Garibaldi.

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” ha avuto anche un importante ruolo nella storia recente, con la costituzione del primo plotone di alpini paracadutisti nel 1952 presso la Brigata alpina “Tridentina”, e la creazione successiva della Compagnia Alpini Paracadutisti “Monte Cervino”, che ha ereditato le tradizioni del battaglione omonimo.

Diventare “Ranger”

Il personale militare che acquisisce il brevetto di “Ranger” entra nei ranghi del 4° Reggimento dopo aver superato un iter selettivo e formativo della durata di circa due anni. I “Ranger” sono una combinazione perfetta di specialità da montagna (alpini) e di aviotruppe (paracadutisti), che li rende particolarmente adatti per la conduzione di Operazioni Speciali in ogni contesto operativo. Grazie alla loro “vocazione” alpina, sono altamente specializzati per condurre operazioni in ambiente montano e artico.

Gli Ufficiali e i Marescialli che frequentano i rispettivi corsi di formazione di base vengono arruolati direttamente presso gli Istituti di Formazione al termine del ciclo di studi. Il personale Sergente, Graduato in Servizio Permanente e Volontario in Ferma Prefissata di 4 anni (VFP4) già in servizio presso i reparti della Forza Armata, che aspira ad entrare nelle Forze Speciali dell’Esercito, deve aderire alle Ricerche di Personale che annualmente vengono diramate dal Comando delle Forze Operative Terrestri. Inoltre, l’arruolamento per il Comparto “Operazioni Speciali” dell’Esercito è aperto anche ai Volontari in Ferma Iniziale (VFI).


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Il personale VFI che aspira a diventare Operatore di Forze Speciali viene prima inviato presso il Centro Addestramento di Paracadutismo (PISA) per diventare paracadutista e, quindi, viene sottoposto alle selezioni per accedere al “Corso per Operatore Basico per le Operazioni Speciali”. Coloro che superano il Corso OBOS possono partecipare al Bando di Concorso per VFT dell’Esercito accedendo a specifici posti riservati. I VFT “Ranger” che terminano la loro ferma con le necessarie note di merito, potranno accedere agli specifici posti che saranno riservati nei ranghi del Comparto “Operazioni Speciali” dell’Esercito, transitando in “servizio permanente”.


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L’iter formativo

Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti “Ranger” rappresenta l’eccellenza nel mondo delle Forze Speciali, ed il percorso per diventare un Ranger è una vera e propria sfida, riservata solo ai più preparati ed audaci. La selezione fisica, di ben 22 settimane, prevede prove estremamente impegnative, volte a testare la preparazione atletica degli aspiranti e la loro resistenza psico-fisica, attraverso attività di tipo tattico intense e continuative.

Il Corso “Operatore Basico per Operazioni Speciali” (OBOS) di 12 settimane, invece, fornisce una preparazione comune a tutti gli Operatori di Forze Speciali, su principio dell’interoperabilità, rappresentando una condizione necessaria per l’accesso alla successiva fase di Specializzazione, che si svolge presso ciascun reparto di Forze Speciali.

La fase di Specializzazione per “Ranger”, di ben 41 settimane, è articolata su vari moduli, come il Combattimento per Ranger, la Sopravvivenza Operativa e Resistenza agli Interrogatori per Ranger, la Mobilità Anfibia, il Combattimento in ambiente montano innevato e non innevato, ed i Corsi di mobilità ambientale sciistico ed alpinistico. Inoltre, il Corso di paracadutismo “Fune di Vincolo” di 4 settimane, presso il Centro Addestramento di Paracadutismo (CAPAR) della Brigata paracadutisti “Folgore”, è propedeutico all’acquisizione del brevetto di paracadutista militare, una competenza fondamentale per i Ranger.

In conclusione

Diventare un “Ranger” del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti è un’impresa che richiede passione, impegno e sacrificio. Ecco perché diventare un Ranger è una vera e propria impresa, riservata solo ai migliori. Il personale militare che acquisisce la qualifica di “Ranger” entra a far parte di un’unità d’elite e diventa un Operatore di Forze Speciali altamente specializzato, capace di condurre operazioni in ogni contesto operativo. Se aspiri a diventare un “Ranger”, aderisci alle Ricerche di Personale annuali del Comando delle Forze Operative Terrestri o al Bando di Concorso per VFI dell’Esercito e segui il tuo sogno.


Fonte: Esercito Italiano

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1 commento su “Ranger Esercito Italiano”

  1. Vullnet Aliraj

    56 enne originario dell’Albania, in Italia da 23 anni, italiano a tutti gli effetti, ex aviere, formazione Accademia dell’Aeronautica, buona preparazione fisica e mentale.
    Limiti di età o provenienza?

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