Previdenza complementare

previdenza complementare

Che cos’è la previdenza complementare, come funziona e quando conviene. Scopri tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

Cosa si intende con previdenza complementare?

La previdenza complementare rappresenta il c.d. secondo pilastro del sistema pensionistico il cui scopo è quello di integrare la previdenza di base obbligatoria o primo pilastro. Essa ha come obiettivo quello di concorrere ad assicurare al lavoratore, per il futuro, un livello adeguato di tutela pensionistica, insieme alle prestazioni garantite dal sistema pubblico di base. Sinteticamente nasce per colmare la differenza tra l’ultimo reddito lavorativo percepito e la pensione di base.

Come funziona la previdenza complementare?

Il contribuente aderisce ad un fondo pensione e versa una parte del suo stipendio. All’età pensionabile riceverà una rendita proporzionata ai suoi versamenti.

Un fondo pensione funziona tramite capitalizzazione, ovvero i contributi versati da ogni singolo iscritto vengono investiti nel mercato dei capitali. In pratica i risparmi vengono trasferiti ad aziende o governi che li utilizzano per i loro investimenti e dopo un certo periodo li restituiscono con gli interessi.

Quando conviene aderire ad un fondo pensione?

Senza alcun dubbio il prima possibile. Se vengono accantonate e reinvestite le somme versate per più anni, sicuramente il rendimento finale sarà maggiore.

Sono previsti, inoltre, una serie di agevolazioni fiscali, come ad esempio la deduzione delle somme versate annualmente al fondo pensione. Infatti i contributi versati, fino ad un massimo di 5164,57 euro, permettono di abbassare il reddito imponibile (aliquota minore=meno tasse).

Chi può aderire ad un fondo pensione?

I destinatari dei fondi pensione sono:

  • lavoratori dipendenti, privati e pubblici;
  • i soci lavoratori e i lavoratori dipendenti di società cooperative di produzione e lavoro;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • persone che svolgono lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari;
  • lavoratori con un’altra tipologia di contratto (ad es. un lavoratore a progetto o occasionale).

Tipologie di previdenza complementare a confronto

Fondi Pensione Chiusi

  • Chi li istituisce: Contratti o accordi collettivi (anche aziendali) di lavoro.
  • Chi può aderire: Il lavoratore rappresentato dal contratto o accordo di lavoro.
  • Che cosa sono: Associazioni o fondazioni.
  • Pro:
    • costi di gestione più bassi;
    • rendimenti competitivi;
    • contributo del datore di lavoro.
  • Contro:
    • l’adesione è riservata solo alla categoria di lavoratori.

Fondi Pensione Aperti

  • Chi li istituisce: Banche, Imprese assicurative, SIM (società di intermediazione mobiliare) o SGR (società di gestione del risparmio).
  • Chi può aderire: Chiunque indipendentemente dalla situazione lavorativa.
  • Che cosa sono: Patrimoni autonomi e separati dal resto delle masse gestite della società che li istituisce.
  • Pro:
    • chiunque può aderire (lavoratore dipendente, autonomo, libero professionista);
    • rendimenti competitivi.
  • Contro:
    • costi di gestione più alti rispetto ai fondi chiusi;
    • mancanza del contributo datoriale.

Piani Individuali Pensionistici (PIP)

  • Chi li istituisce: Imprese assicurative.
  • Chi può aderire: Chiunque indipendentemente dalla situazione lavorativa.
  • Che cosa sono: Contratti di assicurazione sulla vita (ramo I e/o ramo III).
  • Pro:
    • rendimenti più alti di fondi pensione chiusi e aperti;
    • accessibili da tutti (lavoratori e non).
  • Contro:
    • costi di gestione più alti di fondi pensione chiusi e aperti, che incidono sul vero rendimento finale.

Esistono anche i fondi pensione preesistenti. Si tratta dei fondi pensione già esistenti al 15 novembre 1992, prima dell’istituzione della previdenza complementare. Questi fondi hanno caratteristiche proprie che li distinguono dai fondi istituiti successivamente. Possono, ad esempio, gestire direttamente le risorse senza ricorrere a intermediari specializzati. Si tratta di Fondi collettivi per i quali l’adesione dipende da accordi o contratti aziendali o interaziendali.

Conclusioni

Ricorda che la scelta del tipo di fondo pensione dipende dalle tue esigenze personali, dalla tua disponibilità finanziaria e dalla tua situazione lavorativa. Ti consiglio di consultare un consulente finanziario prima di prendere una decisione.


Leggi anche: Fondo pensione complementare personale in divisa


Fonti e approfondimenti:
IlSole24ore;
Commissione di Vigilanza sui fondi Pensione;
Previdenza complementare – Ministero del Lavoro.


Riferimenti normativi:
– art. 2 del D.lgs. n. 252/2005 (destinatari fondi pensione);
– art. 3 del D.lgs. 252/2005 (fondi chiusi o negoziali);
– art. 6 del D.lgs. 252/2005 (gestione degli investimenti);
– art. 12 del D.lgs. 252/2005 (fondi aperti);
– art. 13 del D.Lgs. 252/2005 (piani pensionistici individuali – pip);
– Decreto legislativo del 21 aprile 1993, n. 124 (fondi preesistenti)


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