L’estremo sacrificio del carabiniere Donato Fezzuoglio, che perse la vita il 30 gennaio 2006 nel tentativo di sventare una rapina.

Il 30 gennaio 2006, la tranquilla città di Umbertide è stata scossa da un evento che ha segnato la sua storia. Quattro rapinatori hanno fatto irruzione nella filiale locale del Monte dei Paschi di Siena, sfondando una delle vetrine con un’auto-ariete.

Allertato dal Nucleo Radiomobile di Città di Castello, Fezzuoglio e un collega si sono precipitati sul luogo dell’evento, dove hanno ingaggiato un violento conflitto a fuoco con i rapinatori. Nonostante fossero sotto il fuoco di pistole e armi automatiche, tra cui almeno un fucile d’assalto AK-47 Kalashnikov, i due militari hanno tentato di interrompere la rapina, adottando tutte le precauzioni necessarie per evitare il coinvolgimento di passanti innocenti.

Fezzuoglio, riparandosi dietro allo sportello dell’automobile, ha fatto appena in tempo a sparare sei colpi, prima di cadere a terra, colpito a morte da un colpo fatale alla schiena. Ha lasciato la giovane moglie venticinquenne e un figlio di appena sei mesi. I rapinatori sono riusciti a fuggire, fermando un’automobile che passava in quel momento e sparando alle gambe a due persone.

In onore del sacrificio di Fezzuoglio, l’amministrazione comunale di Umbertide ha intitolato una strada al suo nome. Oltre due anni dopo questi tragici eventi, l’Arma dei Carabinieri ha intitolato alla sua memoria la stazione dei Carabinieri di Umbertide. Il 16 maggio 2015, gli è stata dedicata una sezione dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri a Tricarico (MT).

Fezzuoglio è stato insignito della Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: “Fulgido esempio di eroismo, di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”. Il suo coraggio e il suo sacrificio rimarranno per sempre un esempio per tutti noi.

Approfondimenti:
– Attribuzione medaglia d’oro al valor militare.

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